/PER LA COMUNE DI NAPOLI

PER LA COMUNE DI NAPOLI

PER LA COMUNE DI NAPOLI
AD OGNUNO SECONDO I SUOI BISOGNI
DA OGNUNO SECONDO LE SUE POSSIBILITÀ


APPELLO A CHI ABITA LA CITTÀ
ED ALLE SUE REALTÀ AUTOORGANIZZATE
PER ESTENDERE CONFLITTO E COOPERAZIONE SOCIALE

Ciao a tutt*.
Sarà, forse, già arrivata la voce ancora prima del testo a suggerire il percorso comune che si intende intraprendere, per trasformare il presente ed iniziare a costruire il futuro. Questa è una proposta su cui ragionare ciascun gruppo con i suoi tempi e modi per poi confrontarci insieme sulla possibilità di un progetto collettivo da espandere ad altr* e alla città tutta.
Da anni si ragiona in vari modi sulla realizzazione di una piattaforma informatica che ci aiuti nello scambio di tempo, beni e servizi da una parte e che fornisca uno strumento di dibattito, inizia tiva e decisionalità collettiva dall’altra.
All’orizzonte la collettivizzazione degli strumenti di produzione, un reddito universale incondizionato, il superamento dell’egoismo capitalista, la salvaguardia del pianeta e di tutte le specie che lo abitano. Intorno a
noi, la rete dei Beni Comuni di Napoli di cui facciamo parte come Giardino liberato di Materdei, in cui già si pratica da anni, in maniera non strutturata, l’arte del dono e dello scambio di tempo e competenze. Questa rete a sua volta è collegata con altri luoghi e gruppi affini su tutto il territorio locale, nazionale e nel mondo, luoghi dove si sperimentano nuove forme di condivisione di terra, spazi e beni, a livello spontaneo
ma anche, talvolta riconosciuto, grazie alla capacità di dialogo e trasformazione dal basso di elementi legislativi e istituzionali.
In questi giorni, in cui pare riemergere la fascinazione verso la moneta elettronica, ormai diventata nuovo generatore di plusvalenze miliardarie sui mercati, si immagina di riportare il valore verso lo scambio e sopratutto verso chi lo esercita, in un processo in cui token elettronici da valute monetarie tornano alla loro reale funzione di certificatori di trascrizione in un sistema grazie al quale ciascun* può offrire ciò che ha o sa fare, in cambio di ciò di cui ha bisogno o che desidera apprendere. Per cominciare a fronteggiare anche le difficoltà economiche accentuate dalla pandemia, la piattaforma ha intenzione di promuovere fruttuose interazioni tra singole persone, gruppi, e tentare (cosa che in parte già si sta facendo) l’unione tra piccoli produttori “etici” già presenti sul territorio, sperimentando dunque nuove forme di cooperazione sociale.
Immaginiamo un futuro pieno di un nuovo fermento creativo in cui sarà esaltata la condivisione, la conoscenza, l’arte ma anche gli antichi saperi. Rimangono solo da spostare, un po’ più in là, i limiti della nostra
forza e del nostro coraggio ad immaginare e fare.


Napoli, pianeta Terra, 21 Aprile 2021




Viviamo in una delle più gravi crisi della storia umana, dove si intrecciano e si sommano difficoltà economiche, ecologiche, energetiche, sanitarie. Il “nuovo che avanza”, il benessere consumistico generalizzato promessoci dal capitalismo si è mostrato alla fine il “vecchio che ritorna”. La Pandemia è
diventata la cartina di tornasole con cui misurare la nostra condizione fatta di miseria, disuguaglianze, precarietà del lavoro e della vita, repressione, distruzione degli ecosistemi e delle forme di protezione sociale.
Occorre, pertanto, superare l’attuale sistema capitalista di produzione e distribuzione della ricchezza sociale che appare del tutto non riformabile; occorre a tutta l’umanità una società che metta insieme la soddisfazione
dei bisogni fondamentali sia in termini di uguaglianza sociale sia di sostenibilità ambientale.
Certo, non siamo in grado, adesso, di socializzare i grandi mezzi di produzione ma, tra le tante forma di lotta e resistenza ai disastri di questa società, dobbiamo estendere, rafforzare e coordinare anche quelle
basate sulla solidarietà e la condivisione, migliorandole grazie agli strumenti tecnici ed alle esperienze che in questi anni si sono sviluppate. Ci serve anche, insomma, una rinnovata cooperazione sociale che, mentre
continuiamo a lottare per un mondo diverso e possibile, ci permetta di sperimentare da oggi un nuovo modo di stare insieme, senza gerarchie politiche e sociali, basato sulla solidarietà ed una democrazia diretta
consensuale. D’altronde, non è questo il mondo che vogliamo? Il mondo che saremo orgoglios* di lasciare a* nostr* figl* non sarà di sopraffazione e miseria, in cui nasceranno già indebitat, mentre in realtà sono i potenti della Terra ad essere in debito verso di loro per aver creato una simile situazione! Nella nostra visione pensiamo a un sistema socio-economico che parta dal basso e che porti su scala internazionale tutti gli esseri umani ad avere uguale accesso ai beni naturali ed alla ricchezza prodotta collettivamente, un sistema basato simbolicamente e concretamente sul credito piuttosto che sul debito e che permetta a tutt di vivere la propria esistenza in base ai propri desideri.
Una nuova cooperazione sociale che ci permetterà di sottrarci il più possibile al meccanismo competitivo di questa società, organizzandoci in una comunità caratterizzata dal desiderio di un cambiamento produttivo
e valoriale radicale che resista alla crisi migliorando l’esistenza delle persone tramite la solidarietà reciproca.
Vogliamo mettere in comune sia i nostri bisogni sia le nostre capacità e, insieme, decidere come fare incontrare i bisogni con le possibilità con il metodo del consenso ed il superamento della delega politica.
I bisogni elementari delle persone sono sostanzialmente il cibo, la casa, la mobilità, i servizi alla casa o alla persona, la salute, lo svago, la cultura, la conoscenza: le nostre capacità sono legate a qualcuno di questi
ambiti. Si tratta di organizzarsi per fare incontrare bisogni e capacità nella maniera migliore, sganciandoci il più possibile dal denaro come mediatore delle nostre relazioni ed organizzandoci in maniera orizzontale ed
egualitaria. Oggi, tra l’altro, possiamo implementare informaticamente le pratiche solidali e del consenso: ci stiamo già lavorando e siamo apert* al contributo di ognun. Ovviamente, tutto ciò non esclude affatto l’incontro dal vivo delle persone, anzi deve essere volta a favorirlo il più possibile. Dobbiamo, insomma, sperimentare forme di nuova cooperazione sociale che ci permettano di utilizzare il nostro tempo libero per costruire un cambiamento concreto, giungendo a scegliere il più possibile, nei limiti inevitabili che incontreremo, come, cosa e in che modo distribuire equamente prodotti e servizi. In questa prospettiva riteniamo decisiva anche la lotta per un reddito universale incondizionato, costituito da una base economica e di servizi per l’esistenza di tutt, per ridurre l’orario di lavoro e lavorare tutt* meno, di liberare tempo da poter dedicare alla cura di se stessi e degli altri.
Le forze per farlo ci sono. In città esistono decine di luoghi occupati e/o liberati, oltre ai molteplici comitati ed associazioni che intervengono sul territorio. In ognuno di questi luoghi – animati complessivamente da un numero di attiviste ed attivisti difficile da stimare ma molto grande – si pratica una qualche forma di mutuo sostegno; dove più dove meno ma ovunque. Mettere insieme queste forze in un grande movimento sociale, aprirsi alla città e coordinarle orizzontalmente in un progetto comune di conflitto radicale e di nuova cooperazione sociale: questo, in poche parole, è quello che proponiamo.
Questo non è un progetto che vuole tirarsi fuori o sottovalutare l’importanza delle lotte per migliorare la qualità e la quantità dei servizi sociali, anzi: la creazione di una simile cooperazione sociale renderebbe più
facile organizzare e connettere queste lotte, dandogli un senso generale ed una visione comune capace di renderle più potenti ed efficaci.

Abbiamo cominciato a discutere di questo, durante l’incontro preparatorio Verso il 1 maggio ed oltre il G20, il Giardino Liberato di Materdei, Santa Fede Liberata, lo Scugnizzo Liberato, Officina 99, il Laboratorio SKA e l’Assemblea Permanente delle lavoratrici e dei lavoratori dello Spettacolo ed invitiamo tutte le realtà autoorganizzate ed ogni individualità interessata ad una prima riunione

Giovedì 20 Maggio 2021
alle ore 18
presso il Giardino Liberato di Materdei

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