/IL GIARDINO LIBERATO CONTRO IL GOVERNO RENZI

IL GIARDINO LIBERATO CONTRO IL GOVERNO RENZI

 Il Giardino Liberato di Materdei aderisce alla mobilitazione, prevista per Venerdì 7 Novembre, contro il decreto sblocca-italia, che si terrà a Bagnoli  in occasione dell’annunciata  visita di Renzi a Città della Scienza.  Partecipiamo per unirci agli abitanti di Bagnoli che da anni lottano per la bonifica dell’ex area industriale  ed il recupero  sostenibile della stessa e del mare. Un’area che invece il governo  vuole sottomettere agli interessi degli speculatori e dei palazzinari, eliminando per decreto ogni tipo di vincolo (paesaggistico, ambientale, normativo, urbanistico) ed estromettendo perfino il comune di Napoli, oltre che gli abitanti, dalle decisioni strategiche sul futuro dell’area.
Saremo in piazza per opporci al decreto  “sfascia Italia” insieme alle realtà di base e ai comitati che da Nord a Sud della penisola si battono per un altro modello di sviluppo senza  inceneritori, trivellazioni e grandi opere che il governo e le lobby  intendono realizzare d’imperio contro il volere delle comunità che continuano inascoltate a proporre alternative sostenibili per l’ambiente e l’occupazione.  Saremo in piazza semplicemente perché è inaccettabile che le sorti dei nostri territori siano sottoposte agli interessi del profitto e della speculazione, che non siano le comunità che li abitano a poter scegliere liberamente il proprio futuro.

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IL 7 NOVEMBRE TUTTI A BAGNOLI CONTRO LO SBLOCCAITALIA E LE POLITICHE DEL GOVERNO RENZI, SENZA MEDIAZIONI E TATTICISMI OPPORTUNISTI

Il coordinamento delle realtà di base campane contro il decreto SbloccaItalia organizza una giornata di mobilitazione per il 7 novembre, in occasione della visita di Renzi a Bagnoli. Nell’ambito delle iniziative di avvicinamento che si stanno svolgendo in queste settimane, il 4 novembre si terrà a Bagnoli un incontro pubblico sul destino dell’area e l’opposizione allo SbloccaItalia, a partire dall’organizzazione della giornata del 7.

“Inseriremo Bagnoli nel decreto SbloccaItalia ed il 7 novembre tornerò qui per fare il punto”. Renzi lo ha annunciato il 14 agosto, firmando l’Accordo di Programma per la ricostruzione di Città della Scienza. Una data critica, poiché in quei giorni sarà in corso al Senato il voto finale sul decreto 133, già blindato alla Camera con la questione di fiducia. Renzi verrà quindi a Bagnoli per celebrare la prima applicazione di questo provvedimento, che all’articolo 33 dispone il commissariamento urbanistico dell’area di Bagnoli al fine di realizzare una colossale speculazione edilizia. Ma non troverà buona accoglienza. Il 7 novembre saranno in piazza a Bagnoli movimenti e realtà di base della Campania, insieme a delegazioni provenienti da tutta Italia, per contrastare unitariamente un atto incostituzionale che smantella le garanzie per un governo democratico del territorio, promuovendo l’assalto del capitale a risorse ambientali e beni pubblici. L’investimento politico e mediatico profuso da Renzi su Bagnoli la rende al tempo stesso un simbolo e la prima trincea concreta su cui bloccare l’offensiva a tutto campo che questo governo sta portando ai territori ed alle realtà di base che li difendono. E’ questo il terreno su cui siamo impegnati, senza spazio per mediazioni e particolarismi: ogni articolo del decreto 133 è stato scritto sotto dettatura di una specifica corporazione economica e ne rispecchia gli interessi speculativi, quindi è inemendabile e va ritirato tout court. Su questa base chiediamo a soggetti singoli e collettivi di aderire e partecipare alla giornata di lotta del 7 novembre.

Prendiamo quindi atto delle dichiarazioni del cittadino Luigi De Magistris contro lo “SbloccaItalia” ed a sostegno di “tutte le forme di lotta che i napoletani con passione e senso civico metteranno in campo”, a partire da quelle programmate il 7 novembre. Parole, a cui riteniamo che il sindaco De Magistris e la sua giunta comunale debbano far seguire atti politici concreti, che schierino effettivamente l’amministrazione cittadina contro l’assalto speculativo a Bagnoli ed il decreto 133. Non dimentichiamo che, dal 2011, alle dichiazioni rivoluzionarie su Bagnoli non sono mai seguiti i fatti e questa amministrazione si è mossa in sostanziale continuità con quelle precedenti. Il De Magistris ottobrino che critica aspramente Renzi stride con quello agostano che ne tesseva le lodi, firmando con lui l’accordo sciagurato per ricostruire Città della Scienza sull’area destinata a spiaggia pubblica. Oggi De Magistris subisce un attacco politico-giudiziario con cui il sistema di potere mira a rimuovere un soggetto politico considerato “anomalo” (malgrado il suo agire concreto abbia sempre circumnavigato il perimetro delle compatibilità di quel sistema) e cerca di riallacciare i rapporti con i movimenti di base. Dovrebbe però ricordarsi che proprio di quei movimenti ha deluso le istanze partecipative, arrogandosi di interpretarle e mediarne a proprio arbitrio i contenuti presso il sistema politico-isituzionale. Per questo i movimenti non possono che indicargli l’unico terreno di confronto possibile, quello degli atti concreti: ritirare la firma del Comune sotto l’Accordo di Programma per Città della Scienza, ritirare la delibera per cambiare il piano urbanistico di Bagnoli, usare tutti gli strumenti politici ed istituzionali a sua disposizione per sottoporre lo SbloccaItalia al giudizio della Corte Costituzionale.

COORDINAMENTO REALTA’ CAMPANE DI BASE CONTRO IL DECRETO 133 SBLOCCAITALIA

#7nov tutti a Bagnoli / Blocchiamo lo SbloccaItalia

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